Sabato 5 Febbraio 2011 ore 21.00
Una lettura.
In senso proprio, un tentativo di raccolta, di raccoglimento.
Lettura dunque come accostamento e legatura.
Oltre ai versi di Quasimodo e Bufalino, si accennerà alle composizioni di autori noti più come saggisti o romanzieri, alla produzione in versi di Pirandello (che comunque esordì come poeta), fino ai contributi più recenti della lirica composta da autori siciliani.
L’orizzonte che unisce queste voci, in ogni caso singolari e d’autonoma ispirazione, è l’attitudine (forse del tutto connaturata all’insularità particolare dei siciliani) a riservare lo spazio del canto a ciò che nella vita si
dà come contrasto.
La materia incandescente che si produce nell’istante del turbamento può trovare forma e cognizione nelle intermittenze dei versi che costringono il dolore a rivelare, sotto l’assiduo pungolo dei continui ‘a capo’, alcuni tratti di quell’enigma che resterà comunque irrisolto.
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