Venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 novembre ore 21,00
Perchè esserci: Come se tutto dipendesse da me, da una semplice chiave che un gesto o un salto mi darebbero, e sapere che non è così, che la mia vita mi rinchiude in ciò che sono, proprio sul ciglio ma cercare di dirlo in altro modo, insistere. Julio Cortàzar
Questo racconto del poeta e scrittore argentino (1914 – 84), stimato da Borges e spesso paragonato a Cechov e Edgar Allan Poe, è tratto dalla raccolta Octaedro (1976). E’ morto, trent’anni fa, un intimo amico di gioventù del narratore. Il protagonista non lotta per ricordarelo, non lotta neanche per dimenticarlo, bensì per affermare l’esistenza del suo amico Paco attraverso la scrittura, benché riconosca l’artificio dell’impresa: esprimere l’inesprimibile. La scrittura è l’unico strumento possibile per accedere al mistero, una ricerca, per Cortàzar, forse non destinata al fallimento. Si insinua così una strana allegria che nasce da un’accettazione del mistero: “Paco è vivo.” Lì ma dove, come è il racconto di un’esperienza mistico-poetica. Il testo invita a pensare allo spazio in maniera non convenzionale, gioca con esso una sfida “concettuale” per facilitare la realizzazione di un passaggio: il protagonista passa da un universo all’altro: questo passaggio suggerisce una nuova spazialità, temporalità e anche concezione dell’individuo. Scrivere è fissare su carta le immagini mentali concepite. Quest’avventura intellettuale pretende di conciliare due livelli: cerca di transitare in esistenza reale le esperienze oniriche, è anche però la ricerca di pareri di lettori/spettatori che la legittimino e la condividano.
LI’ MA DOVE, COME
Di Julio Cortàzar
Con Giovanni Crippa
Regia di Riccardo Massai
Durata 60’
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