Archètipo presenta
LE BACCANTI di Euripide
(nuovo allestimento)
traduzione di Cesare Molinari
Regia di Riccardo Massai
Architetture tessili e costumi Lietta Cavalli
Coro vocalico a cura di Gabriella Bartolomei
Musiche originali di Jonathan Faralli
con Sabina Cesaroni, Piera Dabizzi, Rosanna Gentili, Caterina Cidda, Samuel Osman, Bianca Papafava, Chiara Renzi, Simone Rovida, Rosa Sarti.
Una tragedia sopra cui si addensano cieli gravi e plumbei, sonorità della parola e armonie del visivo che appartengono al primitivo culturale, echi di cori che giungono dall’arcaico.
La nostra paura dello sconosciuto, lo scontro fra civile e religioso, la partecipazione delle contraddizioni, non è facile raccontare e racchiudere il dionisiaco, enunciare gli infiniti temi e le altrettante antinomie de Le Baccanti.
Tutti ne escono sconfitti: Penteo perché rifiuta l’altro da sé, Agave e le donne perché diventate totali strumenti nelle mani del dio, Dioniso stesso che arrivato per imporre i propri riti usa strumenti umani di vendetta rivelando la sua imperfezione di semidio.
Il sorriso di Dioniso lentamente contagia, fino a sorprenderci a sorridere dell’atroce, diventiamo pregni della sua contraddizione, per imparare la catarsi, l’insegnamento dalla tragedia: l’estasi può essere il fragile equilibrio raggiunto nella normalità, in assenza dei nostri eccessi.
I cori vocalici curati da Gabriella Bartolomei sono il racconto di momenti nel tempo secolare di ciò che è successo, di ciò che ancora succede; sono accenti di suono, di momenti focali che, come il mito narra, avvengono ancora. Sono suono, eco, specchio nel tempo che rifrange frammenti. Echi sonori nella immobilità apparente della materia che li ricorda, materia in ascolto.
La bocca aperta non articola: ha già articolato e articolerà in altra lingua in futuro, perciò rimane aperta nei sensi: la Sospensione dove tutto succede, la memoria che contempla.
durata: 1h