di William Shakespeare
regia di Riccardo Massai
scene di Claudio Pini – costumi di Antonio Musa
con Alessio Benedetti Sardelli, Teresa Fallai
LO SPETTACOLO
Per molti aspetti la Venezia di Shylock è legata alle nostre città attuali: per la babele dei linguaggi che in entrambe affiora a causa della contaminazione generata dalla multiculturalità e plurietnia; per l’odio fra ebrei e cristiani parallelo all’apparente scontro odierno fra islamismo, ebraismo e cristianesimo e frutto invece di interessi politici ed economici; per la contrapposizione tra l’ideale mondo di Belmonte dove tutto è cristallizzato in un tempo di favola a cui tutti guardiamo e la marcia Venezia in cui siamo costretti a vivere gonfia di rapimenti, ladrocini, calunnie, disgrazie, invidie (posso fermarmi?). Sono stati attraversati trasversalmente secoli diversi, con la musica, i costumi contaminando gli stili, le epoche per sottolineare le verità che il testo contiene come eterne.
Durante il viaggio ci accorgiamo che quando siamo pronti a condannare l’usuraio Shylock allora scopriamo Antonio, il prodigo cristiano, peggiore (nella sua sentenza finale) dell’ebreo stesso (la democrazia impositiva può fare altrettante vittime della dittatura?). Bisogna imparare ad andare oltre l’apparenza: ne è uno, forse il più originale esempio, la libbra di carne che contiene anche sangue e che non può avere un peso esatto, benché tutta la commedia sia giocata sull’essere e l’apparire. Così il sogno di Belmonte è altrettanto stagnante dell’allagata Venezia, con le sue passerelle ed i suoi barconi. Tutti noi siamo inscindibilmente buoni e spietati, insieme generosi e terribili, vittime e carnefici, ebrei mussulmani e cristiani; tutti abbiamo ragione e torto o peggio tutti abbiamo ragione. Allora da quale parte pende il piatto della verità, dove sta la giustizia? Soltanto la clemenza va al di là della giustizia: ma ciascuno, anche sapendola riconoscere, non la pratica vinto dal personale interesse. “Non è da poco starsene nel mezzo” dice Nerissa; solo attraversando la palude si arriva mescolandosi ad entrarne a far parte, cosicché il viaggio è il senso stesso del nostro esserci.
RASSEGNA STAMPA
IL MERCANTE DI VENEZIA di W. Shakespeare
Fresca e palpitante la messa in scena […] musiche originali che Luca di Volo e Tancredi propongono alla grande dal vivo, interessante arricchimento drammaturgico.[..]Nella scena del processo, pochi azzeccati tocchi registici trasformano il travestimento in emozione visiva.[…] Va ribadita la forza interpretativa del gruppo, che a suon di adrenalina, coinvolge lo spettatore nell’avventura teatrale, attualizzando le dinamiche della storia shakespeariana con una fisicità non esasperata o ingombrante, ma sempre dirompente.
Scanner, 8 marzo 2006, Giovanni Ballerini
Sorprendente Antella un “Mercante” bellissimo
Spettacolo spiazzante, divertente, di forte impatto che sa entusiasmare sera dopo sera il pubblico, che alla fine sembra non volersene andare mai via e continua a richiamare incessantemente gli attori alla ribalta. […] Bravo Alessio Sardelli nei panni dell’usuraio Shylock. Anna Anni alla fine dello spettacolo gli ha detto: “E’ stato bravissimo a disegnare uno Shylock credibile, dallo sguardo cattivo, cinico. Ho visto moltissime versioni del Mercante, la vostra è bellissima”. Di grande suggestione anche le musiche dal vivo suonate da Luca Di Volo ed Eleonora Tancredi.
La Repubblica, 11 marzo 2006, Roberto Incerti
Non cerca risposte semplificatorie l’allestimento smagliante e complesso curato dal regista fiorentino Riccardo Massai con i costumi magnifici di Toni Musa nel piccolo e sorprendente Teatro dell’Antella. Il personaggio di Shylock dà finalmente l’opportunità di dimostrare il proprio valore, ed è una scommessa vinta, ad un attore come Alessio Benedetti Sardelli, il suo mercante usuraio si incide nella memoria per dolente ed esacerbata umanità; attorno a lui, Massai sa orchestrare tra ispirazione e mestiere, originalità di invenzioni e citazioni consapevoli, in questa prova che sancisce la sua maturità artistica, un nugolo di co-protagonisti tra cui va ricordata la sempre più brava Teresa Fallai, una Porzia di assoluta eccellenza.
RAI 3, 13 marzo 2006, Alberto Severi
Shylock scandalizza l’Antella
Il mercante di Venezia, sapientemente adattato dal regista Riccardo Massai che già più volte ha rivisitato con successo in chiave contemporanea svariati testi classici. Interpreti principali Alessio Sardelli, l’attore sanguigno che incarna l’usuraio, e la carismatica Teresa Fallai nei panni di Porzia.
Il Corriere di Firenze, 13 marzo 2006, Barbara Nencini