La drammatica storia di Beatrice, divenuta cieca in una spaventosa notte durante la quale assiste all’uccisione della madre da parte di un ladro, diventa occasione per rivivere le atmosfere dell’intricata opera a tinte gialle e fosche, ma allo stesso tempo ricco di suggestioni sentimentali che troviamo ne “La cieca di Sorrento” di F. Mastriani, romanzo d’appendice e autore che hanno goduto di un successo strepitoso.
Alessandro Fani ha ripensato e rielaborato la storia che verrà assaporato ironicamente insieme a portate dagli ingredienti ormai desueti, a sapori che oggi giudicheremmo forse eccessivi, insieme a preparazioni e tempi di cottura lunghissimi che oggi nessuno potrebbe permettersi e infine a impiattamenti non così attenti all’estetica, come invece si gustavano ai tempi di Firenze Capitale: vivrete un’esperienza che trascende il gusto in sé e coinvolge l’aspetto di ricerca, aneddotica e curiosità storiche.
Run tuffo nella grande tradizione toscana nella Firenze dell’Ottocento con vivande appositamente rielaborate da ricette d’epoca e attraverso la dissacrazione di quei sentimenti ‘anema e core’ che ormai guardiamo con il sorriso sulle labbra.